Cos'è sirena partenope?

La sirena partenope è un personaggio della mitologia greca e romana, legato alla città di Napoli e al suo famoso golfo. Secondo la leggenda, la sirena partenope era originariamente una ninfa, figlia del dio Acheloo. Veniva descritta come una bellissima creatura metà donna e metà pesce, con una voce melodiosa e irresistibile.

La sirena partenope era conosciuta per il suo canto magico, che attirava i marinai verso le scogliere per poi farli naufragare. Secondo alcuni racconti, i marinai precipitavano inabissandosi nel mare e venivano trasformati in pietra. Altri racconti narrano invece che i naufraghi venivano riportati in superficie e diventavano vittime delle sirene.

Il nome "Partenope" deriva da "Parthenope", che significa "vergine dai bei occhi" in greco antico. Secondo la leggenda, Parthenope era una delle tre sirene che tentarono di sedurre Ulisse durante il suo viaggio di ritorno da Troia. Tuttavia, il suo canto non ebbe effetto su Ulisse, che si fece legare all'albero maestro della sua nave per resistere alle loro tentazioni.

Nella mitologia greca, le tre sirene erano conosciute come Parthenope, Ligeia e Leucosia. Venivano considerate figlie di Acheloo o di Forco. La tradizione narra che in seguito si unirono alle muse e si trasferirono sull'isola di Antemusa.

In epoche successive, la figura della sirena partenope diventò parte della cultura e del folklore partenopeo. È diventata uno dei simboli di Napoli e la sua immagine è spesso raffigurata in vari monumenti, statue e opere d'arte della città.

La sirena partenope è anche associata a diverse leggende locali, come quella che narra di come la città di Napoli venne fondata da un gruppo di pescatori che si innamorarono del suo canto e la invitarono a unirsi alla loro comunità.

In sintesi, la sirena partenope rappresenta una figura emblematica della mitologia greca e romana, legata alla città di Napoli e al suo golfo. Symbol di bellezza incantevole e pericolosa, incanta i marinai con la sua voce, trascinandoli verso la distruzione.